NOS FALTAN 43

"Nos faltan 43”, ovvero ci mancano 43 persone. Questo è comparso scritto in via Matteotti 1 a Milano attorno al consolato messicano. 43 studenti della scuola Normale Rurale di Ayotzinapa, stato del Guerrero, Messico mancano all’appello dal 26 settembre. Altri 6 sono stati uccisi nella stessa circostanza. Polizia, esercito e gruppi di narco trafficanti sono i responsabili, assieme alla connivenza della politica Messicana, non solo di quel che è accaduto quattro mesi fa ma anche dell’assurda situazione che da quattro mesi si vive. 43 persone scomparse, senza lasciare traccia, dopo essere stati prelevati da corpi dell’ “ordine pubblico” e di cui non si sa nulla. 43 vite sospese, tra silenzi, falsi ritrovamenti di pezzi di corpi, fantasiose teorie e altre follie di cui il governo di Enrique Pena Nieto si sta macchiando per provare a limitare la più grande crisi politica e sociale che il Messico vive dall’inizio del secolo. I movimenti sociali nati attorno alla lotta dei famigliari e compagni della scuola normale rurale di Ayotzinapa stanno mostrando il volto oscuro della politica del paese latino americano: connivenza tra gruppi del crimine organizzato con la politica, con le forze di polizia e con l’esercito e attacco repressivo ai movimenti sociali. Oggi abbiamo partecipato all’ottava giornata globale per Ayotzinapa andando li dove il potere politico Messicano ha sede qui a Milano, ovvero al consolato. “nos faltan 43” e “fue el estado” sono due motti usati in questi mesi nelle tante iniziative che hanno invaso il Messico per chiedere la riapparizione in vita dei 43 studenti, questi due slogan ci sembravano i più adatti per solidarizzare con la lotta di compagni e genitori dei 43. Lo stato sa e non può non sapere, è una certezza. Non si spiega altrimenti il perché non esistano risposte alla domanda “dove sono i 43”? Ci mancano 43 persone. Si ci mancano. Non sappiamo chi siano, non li conosciamo, ma sappiamo che sono spariti perché parte di lotte che si oppongono alle logiche del capitalismo, dell’omologazione e della svendita di storie, culture, territori e patrimoni collettivi solo per fare arricchire politici, imprese, gruppi del crimine organizzato e/o grandi multinazionali. Ci mancano perché noi ci rispecchiamo in quei 43 studenti. Vogliamo risposte, giustizia e verità. Risposte, giustizia e verità che troveremo assieme a chi assieme a noi oggi nel mondo sta lottando per il ritrovamento degli studenti di Ayotzinapa e a chi tutti i giorni lotta per un mondo diverso, lotta per l’umanità è contro il neoliberismo.