MARTEDI 30 DICEMBRE SALTA LA CENA !

Per questa settimana la consueta cena del martedi viene spostata al giorno dopo e inserita nei festeggiamenti del capodanno Soy Mendel !

MERCOLEDI 31 DICEMBRE : CAPODANNO CONTRO LA CRISI

Soy Mendel per capodanno rimarrà aperto !!!!
dalle ore 20
CAPODANNO CONTRO LA CRISI !

riprendendo le mitiche cene del Martedi si ripropone la formula del "Porta tu che porto anch'io". Facci conoscere le tue ricette e condividile con tutti !

MUSICA ALL NIGHT LONG !!!! Porta una chiavetta con la tua musica se vuoi provare a fare il dj e per ballare la musica che preferisci!!!!

Bar Soy Mendel aperto tutta la sera




APERTURA AULA STUDIO DURANTE VACANZE NATALIZE

L'aula studio di Soy Mendel rimarrà aperta durante le feste natalizie.
Di seguito giorni e orari :

Venerdi 26 Dicembre dalle 14.00 alle 19.00
Sabato 27 Dicembre dalle 14.00 alle 19.00
Domenica 28 Dicembre dalle 10.00 alle 19.00

Venerdi 2 Gennaio dalle 10.00 alle 19.00
Sabato 3 Gennaio dalle 10.00 alle 19.00
Domenica 4 Gennaio dalle 10.00 alle 19.00
Lunedi 5 Gennaio dalle 10.00 alle 19.00


SABATO 27 DICEMBRE - ★SoYARD★ REGGAE TIME

Calabash Crew & One Hertz presentano:

★SoYARD★

La reggae/dancehall music milanese ha una nuova casa, una nuova Yard in cui diffondere la musica che tanto ci sta a cuore e tanto ci fa stare bene. Non c’era zona migliore di Baggio, uno dei quartieri più storici e caratteristici della nostra città. In collaborazione con i ragazzi del Centro Sociale Soy Mendel, l’intenzione è quella di offrire un appuntamento ricorrente a base di good vibes, tanti sorrisi e momenti di aggregazione che possano anche contribuire al finanziamento delle attività del Cs. Per questa prima edizione di SoYard si alterneranno ai controlli i due resident sound, aka One Hertz & Calabash Crew. Ready fi di fire?

-Ai controlli:

▶ ONE HERTZ
CALABASH CREW

-H: 22.00 till 4.00
-FREE SMOKING YARD
-BAR A PREZZI POPOLARI


INGRESSO A SOTTOSCRIZIONE: 3 EURO.


DOMENICA 21 DICEMBRE : GRAN TOMBOLATA DI NATALE e CENA SOCIALE

Domenica 21 Dicembre Soy Mendel organizza una giornata per stare insieme e per salutare tutti prima delle feste.

Dalle ore 16 Gran Tombolata
Dalle ore 20 Cena Sociale

per tutto il giorno musica diffusa





SABATO 20 DICEMBRE : PALESTINA - RACCONTI DI RESISTENZA DA AIDA CAMP

SABATO 20 DICEMBRE 2014 a Soy Mendel Via Cancano 5 Milano

Ore 19.00 -- APERITIVO palestinese 


Ore 20.30 -- PALESTINA , RACCONTI DI RESISTENZA DA AIDA CAMP
Incontro con Bilal Jado membro del centro culturale Amal Al-Mustaqbal ( "Speranza nel futuro") del campo profughi di Aida, Betlemme, Palestina.

Dalle ore 23.00 serata musicale con
JUNIOR SPREA - ESA - BEPPE REBEL -ZAM HIP HOP LAB

ingresso con sottoscrizione
Il ricavato della serata andrà a finanziare le attività del Centro Amal al-Mustaqbal del campo profughi di Aida

AIDA CAMP
Aida. Uno dei tre campi profughi di Betlemme nato nel 1949 in seguito alla Nakba del popolo palestinese.
Il campo, attualmente costituito da circa sei mila persone, è situato su un territorio di un kilometro quadrato tra la città di Bet Jala e Betlemme. Il campo deve il suo nome a una signora, Aida, che prima di cedere il suo terreno ai profughi possedeva un bar su questa terra.
Alcuni problemi del campo continuano a persistere ancora oggi, tra questi i principali sono: l’acqua, l’elettricità, l’istruzione e la mancanza di un medico all’interno del campo inoltre l’ospedale più vicino nella città di Betlemme.Da quando è nato sino ad oggi, il campo è sempre stato oggetto di continue vessazioni da parte dell’esercito israeliano.

Aida è insegnamento alla resistenza, è un
esempio di lotta contro l’occupazione e speranza nella libertà e nel ritorno.



SABATO 20 DICEMBRE - PRESIDIO ANTIFASCISTA A MILANO

Un convegno nazifascista in pieno centro città in uno spazio pubblico concesso dalla Provincia di Milano. Non è una battuta, ma è la triste realtà e dovrebbe accadere sabato 20 dicembre alle ore 16.00. La location è l’auditorium di via Corridoni 16 a Milano. Secondo il programma comunicato dagli organizzatori, cioè Forza Nuova, saranno presenti rappresentanti del peggio che l’Europa oggi sta producendo, dagli eurodeputati neonazisti di Alba Dorata (Grecia) e del Npd (Germania) ai neofascisti francesi, inglesi, spagnoli e svedesi. E tutto questo, appunto, con una copertura istituzionale pazzesca, visto che la sala è stata concessa dalla Provincia presieduta da Guido Podestà e che al convegno, secondo il programma, è previsto anche l’intervento della Consigliera regionale lombarda Maria Teresa Baldini (eletta con la lista Maroni e da questa estate passata al gruppo misto).
Solo chi ha le fette di salame sugli occhi poteva non aspettarsi che una cosa del genere sarebbe successa prima o poi. Da troppo tempo estremisti di destra, neofascisti e neonazisti di ogni risma e provenienza stanno puntando Milano, inondandola di iniziative di vario tipo, dai convegni ai concerti nazi, passando per le iniziative di piazza. E perché non dovrebbero farlo? Milano è logisticamente comoda, è una preda ambita in quanto città medaglia d’oro della resistenza e, soprattutto, in questa città i gruppi nazifascisti hanno trovato un’agibilità politica che in molti altri paesi europei neanche si sognano, come anche l’anno che sta per finire ci ha ricordato. Infatti, da parte di Prefettura e Questura sono arrivate soltanto chiacchiere, ma mai un divieto o un’iniziativa incisiva, e anche sinistra ci sono troppi che pensano che l’antifascismo sia ormai demodé.
Si facciano pure gli appelli alle autorità, affinché la legalità costituzionale venga rispettata, poiché questa è cosa giusta e doverosa, ma poi bisogna essere realisti e stare con i piedi per terra. Non c’è alcuna volontà ufficiale di porre un freno all’attivismo dei gruppi neofascisti, che anzi trovano nuova legittimazione nella brutta aria che tira in Europa e nelle iniziative di alcune forze politiche, come la Lega di Salvini.
L’antifascismo può essere efficace soltanto se è frutto dell’impegno diretto dei cittadini e delle cittadine, se vive quotidianamente sui territori, sui luoghi di lavoro e di studio. Ecco perché bisogna reagire in prima persona, come a Milano abbiamo fatto con il bel corteo del 29 aprile scorso, e come dovremo fare di nuovo sabato prossimo, 20 dicembre.

Milano non merita questo ennesimo fregio, con tanto di complicità istituzionale. È quasi natale, pensiamo -o cerchiamo di pensare ad altro- ma sabato prossimo troviamo il tempo per partecipare tutti e tutte alla mobilitazione antifascista che si terrà sabato 20 dicembre, alle ore 14.00 davanti alla Camera del Lavoro, in c.so P.ta Vittoria 43, a Milano.


RADUNO DI FORZA NUOVA . “APPELLO ALLE ISTITUZIONI PERCHE’ VENGA
VIETATO “
Sabato , dalle ore 14, presidio antifascista sul piazzale Camera del Lavoro
Ancora una volta Milano, Città Medaglia d’Oro della Resistenza, verrà sfregiata da un raduno
nazi-fascista che avverrà in un luogo istituzionale.
Infatti apprendiamo che sabato 20 Dicembre, nel pomeriggio, in Via Corridoni, a pochi passi
dalla Camera del Lavoro, si terrà un raduno-convegno di Forza Nuova a cui parteciperanno
rappresentanti di tutte le forze nazi-fasciste presenti in Europa.
E’ grave che la Provincia di Milano abbia concesso i locali pubblici a formazioni politiche che
esplicitamente invocano il ritorno di un passato fatto di dittature, guerra e intolleranza, che è
stato cancellato dalla storia .
E’ inaccettabile che il raduno avvenga vicino alla Camera del Lavoro di Milano, simbolo del
lavoro, democrazia, libertà e antifascismo.
Chiediamo alle autorità istituzionali, al Prefetto, alla Questura e alle forze politiche di
intervenire con i poteri loro conferiti per vietare lo svolgersi di tale manifestazione.
In risposta a tale provocazione sabato pomeriggio, a partire dalle ore 14,00 sul Piazzale della
Camera del Lavoro vi sarà un presidio antifascista. Chiediamo a tutte le forze politiche e a tutte
le associazioni democratiche di partecipare attivamente per respingere questa nuova grave
provocazione.
Gorla “ abbiamo piu’ volte denunciato alla magistratura e sollecitato le forze politiche per
impedire tali manifestazioni. Chiediamo che stavolta e per sempre il nostro appello venga
accolto”
Segreteria Camera del Lavoro di Milano

GIOVEDI 18 DICEMBRE 2014 - PALESTRA POPOLARE SOY MENDEL - YOGA e KARATE

PALESTRA POPOLARE SOY MENDEL:
Inizia a prendere vita la palestra popolare al Soy Mendel. Aspettando la fine dei lavori dello stanzone al primo piano che sarà adibito a palestra i corsi continueranno nella solita sala usata per tutte le iniziative.

DOMANI GIOVEDI 18 DICEMBRE

Dalle ore 19 presentazione del corso di Karate che prenderà il via a partire da Gennaio. Invitiamo tutti gli interessati a partecipare all' incontro per poter pianificare nel miglior modo le lezioni secondo le esigenze di tutti.

Dalle ore 20 ultima lezione dell' anno del corso di Yoga in attesa della ripresa prevista per Gennaio

VENERDI 12 DICEMBRE - VOGLIO BALLARE TUTTO: DJ PER UNA NOTTE

Rompiamo le regole:
Una consolle a disposizione, 2 lettori cd e un cavetto mini jack:

Porta la tua musica e trasformati in dj per una notte.
Continua a selezionare la musica fino a quando qualcun@ non arriva a sostituirti.

Dj per una notte, un occasione per viverti Soy Mendel e l'emozione di fare il dj.

dalle 22.00


SPOSTAMENTO COLLETTIVO SETTIMANALE

Visto il weekend di festa e la giornata di lavori collettivi previsti per lunedi 8 Dicembre si è deciso di spostare il consueto collettivo di Soy Mendel che si tiene ogni domenica.
Per questa settimana sarà Lunedi alle ore 16.


GIOVEDI 4 DICEMBRE - CORTEO PER IL DIRITTO ALL'ABITARE, CONTRO GLI SGOMBERI E PER LA SANATORIA DEGLI OCCUPANTI PER NECESSITA'

GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014 ORE 17:30 PIAZZA S.BABILA >> CORTEO PER IL DIRITTO ALL'ABITARE, CONTRO GLI SGOMBERI E PER LA SANATORIA DEGLI OCCUPANTI PER NECESSITA'

DIRITTO ALLA CASA PER TUTTI
CONTRO LE GUERRE TRA POVERI

Nelle ultime settimane si è sviluppata una indecente campagna stampa che descrive gli occupanti di case popolari come delinquenti, gente che ruba la casa a chi ne ha bisogno, cercando di addossare a chi occupa, ai più poveri, a chi è migrante, la responsabilità del degrado dei quartieri popolari.

Vogliono alimentare una guerra tra poveri per nascondere le responsabilità di chi ha speculato per decenni sul patrimonio pubblico e sul diritto all'abitare creando una vera e propria emergenza abitativa che coinvolge i quartieri popolari ma anche il resto della città, basti pensare agli oltre 10 000 sfratti in esecuzione da case private nella sola città di Milano

Il presidente della Regione Maroni, principale responsabile del dissesto dell' ALER, ente controllato dalla Regione stessa, ha annunciato 200 sgomberi alla settimana.

Interi quartieri sono stati militarizzati per eseguire gli sgomberi, si sono visti arresti di invalidi e cariche nelle quali sono state picchiate persone anziane e donne incinta. Si vuole nascondere che le occupazioni per necessità di case popolari sono il risultato e non la causa dell'emergenza casa e del degrado nel quale le istituzioni lasciano i quartieri popolari.

Dicono che chi occupa toglie un diritto, ma quanti diritti tolgono ALER e Comune, che lasciano 9700 case vuote, mentre le nuove assegnazioni da gennaio a ottobre 2014 sono state poco più di 600?

Da anni, moltissimi occupanti per necessità, si sono organizzati nei quartieri e riuniti in comitati, non solo per difendersi dagli sgomberi,ma per chiedere di avere un contratto, di poter diventare inquilini come gli altri, di poter avere una casa per vivere con dignità

E' ORA DI FAR SENTIRE LA NOSTRA VOCE

- contro gli sgomberi e la militarizzazione dei quartieri
- per la regolarizzazione di tutti gli occupanti per necessità, attuando l' art. 34 comma 8 della Legge Regionale 27 del 2009
- per l' assegnazione immediata delle 9700 case popolari sfitte: i soldi derivanti dalla regolarizzazione degli occupanti possono servire per ristrutturare le case vuote che hanno bisogno di lavori
- contro la vendita degli alloggi popolari

GIOVEDI' 4 DICEMBRE 2014 h 17:30 PIAZZA S.BABILA

CORTEO PER IL DIRITTO ALL' ABITARE, CONTRO GLI SGOMBERI E PER LA SANATORIA DEGLI OCCUPANTI PER NECESSITA'

LUNEDI 8 DICEMBRE: GIORNATA DI LAVORI COLLETTIVI

Pian piano Soy Mendel sta prendendo forma ma i lavori da fare sono ancora tantissimi per poter rendere agibili tutte le stanze a disposizione.
Lunedi 8 Dicembre dalle ore 11.00 ci troviamo al centro per un intera giornata di lavori collettivi. Siete tutti invitati a partecipare e per tutti i presenti pranzo popolare offerto dal collettivo!
Inutile spiegare l'importanza di essere in tanti in queste occasioni che rimane anche un ottimo modo per socializzare e conoscersi!

DOMENICA 30 NOVEMBRE - UN ALTRO MERCATO + RIFACIMENTO FACCIATA + INZIATIVA/DIBATTITO SU PIAZZA FONTANA + COLLETTIVO SOY MENDEL

Domenica 30 Novembre sarà una giornata ricca di appuntamenti al SOY MENDEL.

Dalle ore 10.00:
  • Appuntamento mensile con il mercatino dell'usato e delle autoproduzioni. Per questo mese, visto che la prima domenica di Dicembre coincide con il giorno di Sant'Ambrogio, il mercatino si terrà la settimana prima. 
  • Rifacimento facciata: Continueranno i lavori di rifacimento della facciata del centro. Come l'altra volta l'intento è quello di creare un momento aperto a tutti socializzante e aggregativo in cui disegnare e colorare tutti assieme i muri esterni di Soy Mendel. L'iniziativa potrebbe saltare a causa del tempo.
Dalle ore 15.30:
  • 45 anni dopo Piazza Fontana l'urgenza della memoria per capire il presente:
    Stragi di Stato, omicidi che non vedono colpevoli, depistaggi, e molto molto altro. La storia è un ingranaggio collettivo che va tenuto vivo, attivo e stabilmente tenuto in superficie ma non solo.
    Alcune storie sono ferite ancora oggi aperte, e dolorose. Dolorose per tanti motivi tra i tanti anche perché fine strumento di opposizione ai movimenti sociali.
    Sono tante le storie di stragi e omicidi di mano fascista con copertura dei servizi segreti italiani e internazionali che avevano come obiettivo fermare le proteste e le lotte degli operai, delle donne e degli studenti che in quegli anni erano protagonisti nelle piazze e nei luoghi di lavoro per acquisire i diritti che oggi vengono messi in discussione e tolti (vedi l'articolo 18 e la legge 194 sull'aborto) e tante altre conquiste fatte in quegli anni. La strage di Piazza Fontana fu la prima di mano fascisti ad essa ne seguirono altre: Italicus, Brescia dove furono colpiti in prima persona i lavoratori durante un loro comizio, Bologna e, tante altre compiute e alcune sventate.
    Prendiamo tre storie diverse, e proviamo a miscelarle, mischiarle, sovrapporle per poter così trovare i tratti comuni, capire le analogie tra ieri e oggi e il drammatico uso che è stata fatto di vite umane che ha portato anche allo sdogamento delle destre neofasciste oggi.
    L’omicido verbano a Roma e quello di Fausto e Iaio a Milano da una parte, la bomba in Piazza Fontana il 12.12.1969 e l’assassinio di Pinelli nella questura di Milano dall’altra. Anni, episodi e tipologie differenti ma un comune linea rossa li congiunge?
    Cosa rimane oggi?Come e perchè conoscere queste storie significa saper cogliere anche oggi particolari fondamentali per le dinamiche politiche sociali nel nostro paese.
    Pensiamo che conoscere il passato sia fondamentale per capire il presente, e pensiamo che verità e giustizia sia da ricercare sempre, per questo non solo promuoviamo quest'incontro ma parteciperemo, e invitiamo tutti a partecipare, al corteo cittadino del 13 dicembre per ricordare quello che la strage di Piazza Fontana significa e rappresenta.

    Ne parliamo con:

    Enrico Moroni – USI Milano
    Martino Iniziato – Lapsus
    Valerio Renzi – Horus Project Roma
    Maria Iannucci – Associazione Fausto e Iaio











    Al termine dell' incontrerà si terrà il consueto collettivo politico e gestionale di Soy Mendel.

SABATO 29 NOVEMBRE - REGGAE TIME @ S.O.Y. MENDEL con THE MOST WANTED A.K.A. & CALABASH CREW

Sabato 29 Novembre dalle 23 prima grande Dancehall a SOY MENDEL.

Reggae, Rocksteady, Ska, Roots e DanceHall una grande serata di musica in levare, upbeat come direbbero in altri lidi e spazi.

The Most Wanted A.K.A. uno degli storici selecter milanesi si alternerà con Calabash Crew, una crew totalmente al femminile.

S.O.Y. Mendel continua nella sua ricerca di produzione culturale alternativa e gratuita.


VENERDI 28 NOVEMBRE - LIVE TAZ POKER BAND






































Venerdi 28 Novembre dalle ore 22.30 concerto al Soy Mendel

Sul palco si esibirà la TAZ POKER BAND

Qui tutte le info sulla band !

DA CORVETTO



Pubblichiamo un racconto che i compagn* di Corvetto sono venuti a condividere con noi nella scorsa assemblea. Ci sembra utile per capire le emozioni che in questi giorni stanno attraversando diversi quartieri popolari di Milano. 
Soprattutto vuole essere un attestato di solidarietà a tutte quelle realtà che stanno subendo questa infame repressione da parte delle istituzioni:



Milano, quartiere Corvetto
 13 novembre 2014

Alcuni occupanti delle case popolari del Corvetto scendono per strada, di sera, per capire insieme come resistere agli sgomberi; sono presenti anche abitanti del quartiere Trecca che portano le emozioni vive della giornata trascorsa. Si allestisce un banchetto con qualcosa da bere e si comincia subito a parlare. Ci sono uomini e donne di diverse parti del mondo con bambini più o meno piccoli, altri che han lasciato a casa i figli, ribelli che da più o meno tempo sono attivi nel quartiere sul tema della casa come sulla lotta al tav o contro il carcere, bambini e bambine, ragazze e ragazzi. La cosa che li accomuna e per cui sono usciti di casa quella sera, è il fatto di vivere in case occupate nella zona e la voglia di conoscersi per poi potersi organizzare insieme. Le voci si sovrappongono concitate, tante storie, tanta voglia di raccontarsi che si fa quasi fatica ad ascoltarsi, tanta rabbia e tanta gioia nel vedere che si è in molti a voler resistere insieme. Le fanciulle dei cortili scrivono su un pezzo di tela: “occupare per vivere, resistere agli sgomberi”. Dare un ordine al discorso è quasi impensabile, l'emozione è troppa per ipotizzare un susseguirsi di interventi e proposte, e questo sentimento inonda le vie del quartiere. Non abbiamo un megafono, per cui si decide di gridare forte e tutti insieme. Si grida “tutti uniti per la casa”, ma si canta anche “gli unici stranieri gli sbirri nei quartieri”. Alcune donne traducono i cori in arabo: si capisce che insieme siamo forti e che “gli sbirri paura non ci fa”. Il fiume si gonfia e si trasforma in una vera piena, ingrossato dalle piogge inattese di occupanti che scendono dalle case e di chi, invece, rispondendo dalle finestre dei palazzi, ci restituisce il turbine che gonfia i nostri polmoni. Il chiasso attraversa tutte le vie di case popolari, decidendo insieme a ogni incrocio da che parte proseguire. Una pattuglia di polizia locale si trova costretta a fare retromarcia quando, svoltando da una curva, si trova incalzata da una folla impetuosa. La luce fredda e intermittente dei lampeggianti è in quel momento l'icona del comune nemico e stride con il calore delle relazioni improvvise che via dopo via ci travolgono.  Ci si spinge fino a piazzale Corvetto e ci si ferma in mezzo all'incrocio a bloccare il traffico per un po'; infine si ritorna verso il quartiere, verso casa, dove ritroviamo il banchetto esattamente come lo avevamo lasciato. Nella piazza del mercato comunale un'ultima pattuglia di vigili si trova costretta a cimentarsi nella solita “manovra fantastica” circondata dai bambini che si spingono a battere con le mani sul cofano della volante al coro di “via via la polizia”. Nessuno di noi riesce a togliersi il sorriso dalle labbra, è un po' come vedere negli occhi della persona che cammina di fianco a te, con cui magari solo quella sera hai scambiato le prime parole, quello che cercavi da tempo. Siamo stanchi, ma siamo contenti. Per qualche ora si è abbandonata la rassegnazione per la tenacia, la paura per il coraggio.
Domani ci aspetta un'altra giornata di lotta: c'è uno sciopero di sindacati, operai e studenti e si decide di muoversi tutti insieme dal quartiere, anche con gli studenti dell'istituto tecnico della zona.

CASE, MORTI, SGOMBERI, RABBIA: SU QUESTI GIORNI MILANESI

E ad un certo punto "la casa" e le "occupazioni" diventano l'argomento unico di discussione, riempie giornali, tv e dibattiti informali.
La creazione di un nemico, una narrazione tossica a senso unico dove si parla solo ed esclusivamente del problema abusivi, ovviamente di cause, politiche e assenza del pubblico sulla questione abitativa si sta in silenzio, è la realtà che ci dipingono.
I casi limite diventano la norma, l'esempio, la scusa con cui reprimere e giustificare un'assurda quanto folle "azione legalitaria" che come risultato ha solo quello di mettere e lasciare famiglie in mezzo ad una strada all'inizio della stagione più inospitale dell'anno.
La questione abitativa è cosa enorme non banalizabile. 200 sgomberi significano un attacco frontale alle difficoltà delle persone e ai movimenti sociali. Non risolvono nessun problema, lo alimentano e lo fanno crescere.
Non siamo esperti di guerra ma non ci sembra nulla di diverso da quelle operazioni militari che si basano sulla costruzione di un nemico e poi sull'azione.
Perché parliamo di guerra? Perché forse sono stati usati gas lacrimogeni al cs che sono armi di guerra in mezzo mondo? No. O meglio non solo. Parliamo di guerra perché durante uno sgombero, quello di martedì, la violenza poliziesca ha ucciso un bambino non ancora nato. Le manganellate ad una donna incinta di sette mese le ha fatto perdere il figlio.
Forse è troppo parlare di guerra, ma al momento non ci vengono altre parole.
Lo sterile, violento, e criminale dibattito legalità/illegalità genera mostri come questo. La polizia agisce nella loro maniera più consona e classica: ovvero violenta.
I media main stream diranno della morte del bambino mai nato ma ometteranno parte della storia, giustificheranno, insomma cambieranno la verità.
Basta. Non faremo un passo indietro.
L'assenza di politiche sociali genererà sempre autorganizzazione. Ogni casa vuota grida e denuncia la sconfitta delle politiche sociali cittadine, regionali e statali. Così come ogni spazio.
La narrazione tossica mainstream va rotta, per rompere l'assedio. Chi porta avanti questa narrazione è complice di quel che accade, ed è anche strumento.
Siamo e saremo sempre dalla parte dei più deboli, di chi lotta, di chi si prende ciò che non ha e gli viene tolto.
Siamo solidali e vicini nel dolore della donna colpita dall'infame omicidio di stato.
S.O.Y. Mendel

SABATO 22 NOVEMBRE - RENDEZ VOUS A BAGGIO

Una nuova grande serata di musica dal vivo allo Spazio Occupato Indipendente Mendel.

2 band di Baggesi di Baggio "Riccardo Bellini e i Faraoni" e i "Descargala86xtet".

L'ingresso è come sempre gratuito, perchè la cultura è un qualcosa di fondamentale per la crescita delle persone e non solo. In un mondo dove tutto ha un prezzo la fruizione libera è atto antagonista.

Partecipa, condividi, costruisci!


MUSIC LIVE PERFORMANCE

Riccardo Bellini e i Faraoni
La gentilezza nelle cose
Descargalab 6xtet
Latin Jazz Funky Tango



SABATO 22 NOVEMBRE - CAMBIO DI ROTTA: CORTEO NO CANAL

E’ passato un anno dai primi presidi e dai primi blocchi dei cantieri. Quello che sembrava impossibile, fermare la viadacqua, salvare i parchi, è diventato ora una speranza vera, grazie alla resistenza della lotta NoCanal, prima ancora che per le inchieste e le esondazioni di Seveso, Lambro e Olona. E’ grazie alla lotta NoCanal se oggi sembra possibile un #cambiodirotta.

Sabato 22.11 ore 15.00 il corteo NO VIA D'ACQUA vuole dare la spallata finale e rivendicare il senso di una lotta: fermare la via d'acqua oggi e deviare i 45 milioni di euro che si butterebbero per un opera inutile e costosa per emergenza #Lambro #Seveso e #Olona.
Un #cambiodirotta è cosa intelligente, che faranno Expo 2015 e Comune di Milano ?
La mobilitazione dei Cittadini in difesa dei parchi del Nord Ovest di Milano è riuscita fino ad ora a frenare un’ opera insensata e devastante, i cui costi enormi hanno saputo solo richiamare l'attenzione di società corrotte e corruttori. Ma fino a ieri c’era una persistente testardaggine da parte di Expo e degli amministratori regionali e comunali a sostegno di un'opera ormai soggetta a continue modifiche che hanno il solo "pregio" di aumentare ulteriormente la spesa di soldi pubblici: i disastri si possono già vedere nel tratto attorno al Cimitero Maggiore dove abbiamo denunciato i disastri ambientali e il grande numero di alberi abbattuti per far posto a un canale di cemento senza che nessuna autorità comunale si sia degnata di pronunciare una parola. Ma si sa, gli alberi delle periferie non sono importanti come la magnolia di Largo Cairoli.
Per non parlare degli scempi avvenuti nel Parco delle Groane, nel tratto nord della via d’acqua. Se qualcuno avesse dubbi, durante la Conferenza dei Servizi del 13 novembre si è confermata l’intenzione di voler proseguire i lavori nei parchi anche durante e perfino dopo Expo. Nonostante il canale sarà interrato al Parco Pertini e al Parco Trenno, si preannunciano cantieri e tombinature invasive, che comporteranno inevitabili tagli di alberi. Nel Parco delle Cave il canale di scolo mostrerà invece tutto il suo cemento. I costi dell’opera andranno alle stelle, e a pagare saranno sempre e soltanto i Cittadini. Non sono motivi sufficienti per un #cambiodirotta?
E ancora, molto grave è l'indifferenza rispetto alla salute: si sta scavando in prossimità di aree altamente inquinate senza che si siano fatte le dovute analisi dei terreni. Sarebbe in ogni caso impensabile che una società come Expo che sotterra pneumatici nel terreno dove vi sarà il sito espositivo presti attenzione all’ambiente.
PER NOI TUTTO QUESTO NON HA ALCUN SENSO LOGICO
Per il diritto alla salute, per la difesa dei Parchi Pubblici, per evitare lo spreco di soldi pubblici a favore di altre opere necessarie (esempio: i lavori per la scuola di Via Viscontini a Trenno avrebbero dovuto avere inizio prima di Expo, invece l’ Assessore Rozza ha dichiarato in Consiglio di Zona 8 che non se ne parla - E per il Seveso, forse servirebbero dei soldi? - E per le case popolari, non servirebbero fondi?) riprendiamo con decisione le mobilitazioni per il BLOCCO DEFINITIVO DELLA VIA D'ACQUA, CHE DOVRÀ ASSOLUTAMENTE TERMINARE CON IL CANTIERE DI VIA APPENNINI/MUTTONI, DOVE VI È LA POSSIBILITÀ DI SCARICARE L'ACQUA DI EXPO NELL'OLONA SENZA FARE ULTERIORI DANNI.
LO DIREMO TUTTI INSIEME CON UN CORTEO CITTADINO LUNGO LE VIE DEL GALLARATESE
SABATO 22 NOVEMBRE ORE 15.00 CONCENTRAMENTO PARCO PERTINI (MM Bonola, BUS 80)
Info.nocanal@autistici.org noviadacqua@gmail.com



PRESIDIO AL CONSOLATO MESSICANO: AYOTZINAPA NON E’ SOLA: LE LOTTE SOCIALI NON SI FANNO SPARIRE

43 studenti sono scomparsi, non si hanno loro notizie, un operazione organizzata da polizia, narcotraffico e politica messicana.
Azione repressiva che attraverso la creazione della paura vuole spegnere la polveriera sociale che lo stato del Messico.

Dal Guerrero al Michoachan, da Città Del Messico al Chiapas le insorgenze sociali, comunitarie e politiche stanno costruendo un paese diverso, un paese in cui il neoliberismo viene attaccato e con lui la legittimità del potere politico Federale, Statale e locale. La guerra al narcotraffico iniziata nel 2006 è la giusta scusa per reprimere i movimenti sociali. 27000 desaparecidos, arresti, omicidi e violenze sono il risultato troppo spesso taciuto di questa guerra all’autorganizzazione.

La lotta degli studenti e delle studentesse della Scuola Rurale di Ayotzinapa, dei genitori e degli amici e delle amiche dei 43 studenti rapiti dalla polizia messicana e consegnati a narcos locali sta portando alla luce la realtà, rifiutando le parole del governo messicano con coraggio stanno smascherando il dispositivo repressivo. Attorno alla loro lotta si stanno organizzando i movimenti sociali di tutto il Messico. Centinaia di migliaia di persone riempiono le piazze, attaccano i palazzi del potere, rifiutano la verità di parte del governo e denunciano la catena di comando.

La lotta di Ayotzinapa non è sola in Messico e non è sola nel mondo.

“Se toccano uno toccano tutti” non può rimanere uno slogan, deve essere la realtà di chi in basso e a sinistra in tutto il mondo si oppone ai mal governi, al neoliberismo e alla repressione.

Giovedì 20 novembre anche Milano partecipa alla giornata internazionale per i 43 studenti di Ayotzinapa: IL VOSTRO DOLORE E’ LA NOSTRA RABBIA

Giovedì 20 novembre ore 18.30 presidio presso il consolato Messicano, Corso Giacomo Matteotti 1


Ri-Make/Communia Network - Milano
Progetto Libertario Flores Magon - Milano
CSOA Lambretta - Milano
S.O.Y Mendel - Milano

COMUNICATO DOPO GLI SGOMBERI DEGLI ULTIMI DUE GIORNI

Per due giorni a Milano sono stati sgomberati dalle proprie abitazioni e dai propri spazi occupati famiglie e compagn*.
Giambellino prima e Corvetto poi, sono un esempio di come istituzioni e politica hanno deciso di affrontare il problema dell' emergenza casa e del diritto all'abitare. Gli stessi che si permettono di lasciare a Milano migliaia di abitazioni vuote, nonostante le persone che necessitano di una casa siano sempre di più. Gli stessi che lucrano su appalti e ristrutturazioni creando buchi finanziari incolmabili in quelle aziende che dovrebbero gestire in maniera equa l'emergenza. Gli stessi che cercano di alimentare una guerra fra poveri e di spezzare la solidarietà che si sta sempre più creando tra i diversi comitati che si organizzano e lottano per i propri diritti.
Schieramenti di uomini in divisa in numero spropositato, manganellate, teste rotte, lacrimogeni lanciati anche ad altezza uomo e arresti.
Non importa se davanti si trovano bambini, donne o anziani, la modalità è sempre la stessa.
Ma in questi due giorni la gente ha voluto resistere e ha voluto gridare la sua rabbia. Lo ha fatto lottando per le strade del proprio quartiere, rivendicando in maniera chiara e inequivocabile il proprio diritto ad avere una casa, valorizzando lo strumento dell'occupazione come utile metodo di resistenza.
La nostra solidarietà non può che andare alle famiglie messe in mezzo alla strada, alle persone ferite e alle compagne e compagni fermati.

Soy Mendel

CAMBIO ORARIO COLLETTIVO SETTIMANALE

Nella riunione di ieri è stato deciso di spostare l'inizio del collettivo politico e gestionale di Soy Mendel alle ore 18.
La decisione è stata presa per permettere alla maggior parte delle persone di essere presente per tutta la durata della riunione.
Il collettivo di SoyMendel sarà quindi tutte le domeniche alle ore 18

VENERDI 14 NOVEMBRE - SCIOPERIAMO EXPO A MILANO

Il collettivo Soy Mendel ha deciso di partecipare attivamente al corteo che si terrà domani Venerdi 14 Novembre nello spezzone NoExpo.
Il concentramento sarà alle ora 9.30 in Largo Cairoli.

E’ tempo di sciopero sociale, anche a Milano.
Scioperiamo Expo2015, fermiamo debito, cemento e precarietà!

14 novembre – h9.30 – L.go Cairoli
In principio era la scarsa crescita: meno lacci e lacciuoli, costo del lavoro più basso, rilancio dell’economia.
Poi arrivò la stagnazione, differenti bolle esplosero, consentendo ristrutturazioni di interi settori a scapito dei diritti e dei salari di chi vi lavorava.
Poi giunse la crisi finanziaria, come un’epifania, a metterci tutti in riga per lavorare per il bene di tutti, padroni e lavoratori insieme, per uscire dalla crisi. Alla crisi si è sostituita l’austerità, in tempi di vacche magre non ci potevamo permettere di suggerire di migliorare il benessere collettivo. Lo spettacolo della grande ristrutturazione globale ai più è sembrata una restaurazione, condita da megaeventi e grandi opere a fungere da acceleratore in favore dell’avvento di un nuovo ordine.
Ora ci troviamo davanti il jobs act, i decreti sfasciaitalia, una nuova retorica di governo dal sapore antico, padronale.
Ora però, il tenore di questo racconto deve cambiare! Prendete appunti, scioperiamo!


per tutte le info http://blog.scioperosociale.it/

MARTEDI 10 NOVEMBRE - PRESIDIO NO EXPO

Martedi 10 Novembre 2014 alle ore 20.30 si terrà a Rho, sotto il palazzo comunale di Piazza Visconti, un presidio per accogliere in maniera degna l'amministratore delegato di Expo spa Giuseppe Sala.
Come collettivo di Soy Mendel abbiamo deciso di partecipare al presidio, organizzato dai compagni e dalle compagne di SOS Fornace e di Attitudine No Expo, condividendone i contenuti e riconoscendo nella città di Rho un posto chiave e simbolico della lotta NoExpo.
Come da nostra abitudine ci andremo tutti assieme. Ci troviamo alle 19.45 davanti a Soy Mendel.

Sotto il comunicato scritto da SOS Fornace

Martedì 11 novembre dalle 20:30 presidio No Expo sotto il palazzo comunale
Per martedì 11 novembre è convocato a Rho un consiglio comunale al quale sono invitati anche il commissario unico di Expo 2015 nonché AD di Expo 2015 S.p.A. Giuseppe Sala e il direttore comunicazione di Expo 2015 S.p.A. Rossella Citterio. Uno solo il punto all’ordine del giorno: “Expo 2105: opportunità per il territorio rhodense”.
Ci domandiamo se chi compone la maggioranza in consiglio comunale viva effettivamente sul territorio che amministra o se creda così ciecamente all’immagine di “Città vetrina” che in questi anni ha contribuito a creare, visto che le cronache quotidiane indicano senza possibilità di errore quali siano i soggetti che hanno realmente avuto delle “opportunità” dall’Esposizione che si svolgerà nel 2015 sul nostro territorio. E stiamo parlando dei politici, degli imprenditori, dei faccendieri e dei mafiosi che banchettano su appalti da milioni di euro secondo uno scientifico e ben oliato meccanismo di spartizione. Viceversa, ai precari, ai disoccupati, agli studenti e ai giovani di un territorio con un tasso di disoccupazione giovanile di oltre il 30% si chiede di lavorare gratis come volontari per Expo, nella speranza di arricchire un curriculum sempre più vuoto, senza passato e senza futuro.
Questa, che può esser scambiata per una “doppia morale”, è in realtà la filosofia di Expo 2015, il mega-evento finanziato con miliardi sottratti alle risorse collettive per garantire gli interessi privati delle varie “cupole” e centri di potere, legali ed illegali.
Per questo Sala e Citterio, nella Rho impoverita da Expo 2015, non possono che essere considerati “ospiti non graditi”. Del resto i rhodensi ben ricordano le mirabolanti promesse – in primis occupazionali – legate alla costruzione del nuovo polo fieristico, ben presto risoltesi in fumo e in tristi primati in materia di caporalato, precarietà e sfruttamento a cui oggi è legato il nome di Fiera Milano. Un’anticipazione su scala ridotta di quello che sarà Expo 2015.
Forse il sindaco Pd di Rho Romano, dopo l’arresto di Luigi Addisi, ex consigliere comunale del Partito Democratico e uomo della ‘Ndrangheta nelle istituzioni rhodensi, vuole con questo invito utilizzare Sala come stampella per il difficile momento politico che sta attraversando la sua maggioranza. Ma legandosi indissolubilmente al grande evento del 2015, Romano non farà che seguirne la parabola verso l’annunciato flop.
L’opposizione sociale sul territorio di Rho è felice di poter dare al commissario Sala il proprio caldo benvenuto in città lanciando un presidio contro la città vetrina di Expo 2015, laboratorio di debito, cemento e precarietà che anticipa il paese di domani, in vista dello sciopero sociale del 14 novembre.
Martedì 11 novembre
Presidio No Expo sotto il palazzo comunale
Rho – Piazza Visconti – dalle 20:30

ORARIO INIZIO CORSO DI YOGA

Comunichiamo che l'inizio delle lezioni del corso di Yoga è stato spostato alle 20.
La decisione è stata presa dopo la prima lezione di giovedi scorso in modo di permettere a tutti la partecipazione. Facciamo presente che dopo i lavori di questo weekend la sala dove si tiene il corso è stata notevolmente ingrandita e che quindi non dovrebbero più presentarsi i problemi di spazio di settimana scorsa.
Confermato quindi il corso tutti i giovedi dalle ore 20 alle ore 21.30.

VENERDI 7 NOVEMBRE - BAILANDO BAILANDO: DALLO SKA ALL'ELEKTRO SPAGHETTI


VENERDI 7 NOVEMBRE DALLE ORE 22

Dj Fincheghenè e TuaMadre dj ci faranno ballare e cantare con sonorità miste tra il "levare" e la cassa dritta.

Lottare significa anche prendersi del tempo per se stessi, sfogarsi, divertirsi....perchè anche ballando si può far rivoluzione!

Un'altra serata musica allo Spazio Occupato Indipendente Mendel. Un altro momento di socialità e aggregazione.
Un momento per divertirsi ma per ricordare a tutte e tutti che il 14 novembre ci sarà lo Sciopero Sociale un importante iniziativa dal basso per ridare valore al concetto di sciopero, per bloccare le città e così dire con forza e nettezza che il Jobs Act di Renzi è uno dei tanti modi per precarizzare le nostre vite e cancellare i nostri futuri.

Venerdì balliamo, quello dopo riempiamo le piazze e le strade di Milano con cortei, presidi, iniziative e azioni per superare l'indignazione e opporsi al dispositivo di Expo 2015, non solo un grande evento ma una vera scusa per devastare i territori e cancellare i nostri diritti!

VENERDI 31 OTTOBRE ORE 17.30: PRESIDIO FUORI I NAZISTI DALLA PERIFERIA

Riportiamo il comunicato uscito dopo l'assemblea di settimana scorsa scritto dal collettivo Controvento:

Il 28ottobre si è svolta l’assemblea anti-nazista in Ri-Maflow. Questa assemblea, lanciata dal Collettivo Controvento, ha visto diverse realtà partecipare ed intervenire in quella che è stata un’assemblea “work in progress” in quanto la presenza di Compagni e Compagne con un’esperienza decennale alle spalle ha di fatto portato il Collettivo Controvento a prendere una decisione frutto delle diverse idee emerse in Assemblea.
Dopo ore di discussione è emersa la necessità di mettere in atto una strategia per “ dire basta” ai ritrovi nazi-fascisti a Milano e nell’Hinterland milanese; per questo abbiamo deciso di fare un presidio venerdì 31 ottobre alle ore 17.30 sotto il comune di Gaggiano, piccolo centro situato poco più a sud rispetto a Trezzano sul naviglio, che negli anni passati ha ospitato un concerto fascista nella sua area festa situata in Via Gramsci e probabilmente, senza l’intervento tempestivo delle forze antifasciste, avrebbe ospitato il concerto dei nazisti del primo novembre. Questo presidio sarà solo l’inizio poiché abbiamo intenzione di lanciare un’altra assemblea per martedì sera al fine di discutere della costruzione di un corteo antifascista ben organizzato; corteo che avrà come percorso il comune che ospiterà il concerto nazista di sabato primo novembre visto che probabilmente tale ritrovo non sarà più a Gaggiano.
La nostra risposta deve essere culturale nel senso gramsciano del termine in quanto per cultura intendiamo:” “[…] organizzazione, disciplina del proprio io interiore; .. presa di possesso della propria personalità, conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere il proprio valore storico, la propria funzione nella vita, i propri diritti, i propri doveri.”

Collettivo Controvento, Osservatorio democratico sulle nuove destre, Memoria antifascista, Brugherio città Aperta, S.o.y. Mendel, Federazione milanese di Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia Libertà, Prc Lombardia, L'Associazione Lotta Continua, circolo Battaglia Prc, A.N.P.I Crescenzago, A.N.P.I Niguarda, A.N.P.I Bujanov, Collettivo ZAM (Zona Autonoma Milano), Partigiani in Ogni Quartiere

SABATO 1 NOVEMRE: MA QUALI TUTTI I SANTI - PARTY DELLA RESISTENZA UMANA

























Sabato 1 Novembre dalle ore 22.30 Il grangalà della Resistenza Umana !

STAY FREE STAY REBEL

A noi di Halloween non frega nulla, e nemmeno delle feste comandante. Così la festa noi la facciamo alla resistenza umana che tutti i giorni va in scena nel mondo.

Musica per tutti i gusti:

Juighelo - Funky Soul/reggae
Asok - Mumbha/elektro
Dj Sims & Danyrock - Elektro/techno

Free Entry

UN ALTRO MERCATO

DOMENICA 2 NOVEMBRE 2014 DALLE ORE 10 ALLE ORE 18 PRESSO SOY MENDEL IN VIA CANCANO 5 SARA' PRESENTE UN MERCATINO SOLIDALE DELL' USATO E NON SOLO!

PER RECUPERARE E VENDERE OGGETTI DI QUALSIASI GENERE CHE POTREBBERO ANCORA SERVIRE, PER RESISTERE ALLE CONSEGUENZE DELLA CRISI CHE LA NOSTRA SOCIETA' STA AFFRONTANDO.
OLTRE ALL' USATO VUOLE ESSERE ANCHE UN MERCATINO CHE INCENTIVI L'ARTIGIANATO E L'AUTOPRODUZIONE, UNO DEI SETTORI PIU' IN DIFFICOLTA' E CON SEMPRE MENO VISIBILITA' NEGLI ULTIMI ANNI.
IL MERCATINO HA ANCHE LO SCOPO DI EVIDENZIARE UN’IDEA DIVERSA DI ECONOMIA E DI RISPETTO DELL’AMBIENTE, SOPRATTUTTO IN QUESTO MOMENTO DI CONTINUI DANNI  AMBIENTALI E DI SPRECO DI SOLDI PUBBLICI PER OPERE DI CUI NON SENTIAMO ASSOLUTAMENTE LA NECESSITA'.
IL TUTTO PER PERMETTERE A TUTTI DI COMPRARE QUALSIASI COSA A PREZZO POPOLARE, IN UN CONTESTO NON VINCOLATO DA IDEE ECONOMICHE CHE NON CONDIVIDIAMO.
L’OBIETTIVO DA RAGGIUNGERE E’ IL RIUSO PER IL SOSTEGNO ANCHE DI LAVORATORI ESPULSI DAL MERCATO DEL LAVORO. 
IL NOSTRO SPAZIO ESPOSITIVO SARA’ A CADENZA FISSA MENSILE LA PRIMA DOMENICA DI OGNI MESE.
CHIEDIAMO A CHIUNQUE VOGLIA ESPORRE QUALCOSA IN UNA PROPRIA BANCARELLA DI PORTARE UN TAVOLO E DI ESSERE PIU' AUTOMI POSSIBILE IN TUTTO. SOY MENDEL AL MOMENTO NON RIESCE A GARANTIRE A TUTTI IL MATERIALE NECESSARIO.

DURANTE LA GIORNATA INZIERANNO ANCHE LE OPERAZIONI DI RIFACIMENTO DELLA FACCIATA ESTERNA DEL CENTRO (MURALES e MUSICA).

PER INFO SCRIVERE A 
soymendel@gmail.com o arolf@tiscali.it

ASSEMBLEA PUBBLICA ANTIFASCISTA

Riportiamo l'appello lanciato dai compagn* dell'associazione Contro Vento con cui è stata convocata l'assemblea di martedi 27 Ottobre alla Rimaflow si Trezzano. Inviatiamo tutti a partecipare per costruire insieme un qualcosa di significativo come risposta a questo ennessimo affronto.

qui l'evento su facebook da far girare 

ASSEMBLEA PUBBLICA ANTIFASCISTA

Il primo di novembre a Trezzano sul naviglio un gruppo ben nutrito di nazi-fascisti si ritroverà per mettere in scena un concerto di musica satanista (NSBM. National Socialist Black Metal) probabilmente ospitati in un capannone di qualche privato.
Il 18 ottobre le forze antifasciste hanno già dimostrato di poter portare in Piazza migliaia di persone per questo crediamo che tale corteo sia riproponibile a Trezzano; un tempo città rossa che deve trovare la forza di rispedire i fascisti nelle fogne.
Noi speriamo nella partecipazione al di lavoratori e lavoratrici come di studenti e pensionati perché la lotta al fascismo deve tornare ad essere un valore naturale di ogni essere umano, non dimenticandoci mai che il fascismo non è un’opinione bensì un crimine.


Per questo convochiamo un assemblea pubblica alla quale sono invitate tutte le realtà, per martedì 28 ottobre h 21 presso la Ri-Maflow di Trezzano sul Naviglio in via Boccaccio.

DOCUMENTO POLITICO CONCLUSIVO SULLA DUE GIORNI NOEXPO

Condividiamo con piacere il documento politico scritto a chiusura della due giorni EXPOFAMALE organizzato dalle compagne e i compagni della Rete Attitudine NoExpo

http://www.noexpo.org/2014/10/20/oltre-expo2015-per-il-diritto-alla-citta/

Oltre Expo2015 per il diritto alla città


DOCUMENTO POLITICO CONCLUSIVO
Grandi opere e mega-eventi: liberiamocene!
11-12 ottobre 2014, Milano
L’11 e il 12 ottobre cittadine e cittadini, movimenti e comitati si sono ritrovati a Milano per ribadire il loro No e la loro volontà di resistenza di fronte all’Esposizione Universale del 2015 e ai processi che il mega-evento veicola ed impone.
La due giorni è stata una tappa importante nel ricco calendario di lotta per l’autunno con cui in tutto il paese abbiamo deciso di prendere parola di fronte alla restaurazione neoliberista che i poteri economici, politici, finanziari, militari stanno applicando in Europa e nel mondo.
Expo2015 è un tassello, Milano uno spicchio, eppure è qui che si intrecciano forti interessi e pericolosi processi sociali; è qui che si sta sperimentando un nuovo modello economico, lavorativo, di governo del territorio.
Il corteo di sabato 11 e le assemblee di domenica 12 hanno portato a due ordini di discorsi: uno interno, legato al contesto milanese e lombardo; l’altro di respiro più ampio, capace di mostrare il rilievo nazionale della battaglia NoExpo.
ROMPERE LA ZONA GRIGIA, SOSTENERE L’OPZIONE ZERO
Le parole d’ordine della manifestazione NoExpo, dove hanno sfilato oltre 4000 persone per i luoghi simbolo della trasformazione urbana, sociale e territoriale di Milano, assieme alle linee tracciate dall’assemblea generale di domenica mattina, parlano chiaramente: il nostro programma politico minimo è ancora l’opzione zero, l’annullamento di Expo e la reversibilità dei processi con esso avviati.
Nonostante infatti manchino poco meno di 200 giorni all’apertura dei cancelli e nonostante ormai nell’opinione comune la realizzazione e lo svolgimento di Expo siano ormai irreversibili, noi continuiamo a sostenere l’unica opzione che ci sembra praticabile: con il mega-evento e la sua macchina politico-economica non si scende a compromessi, né si può accettare la retorica inclusiva e partecipativa che vorrebbe l’Esposizione universale un luogo e un’occasione per tutti.
Expo2015 si può e si deve ancora fermare: non consideriamo per un attimo i ritardi oramai strutturali nella realizzazione concreta del Sito espositivo e della maggior parte delle opere accessorie, senza parlare delle tangenti milionarie che hanno ulteriormente rallentato i lavori; la devastazione dei quartieri interessati dalle infrastrutture di servizio, il saccheggio delle risorse collettive, lo sfruttamento lavorativo nei cantieri adesso e nelle attività legate ad Expo nei 6 mesi dell’evento, la contraddizione tra il claim “Nutrire il pianeta” e la reale devastazione e coercizione di milioni di vite che diventano prodotto economico da vendere, imbellettate da un supposto made in Italy, l’esautoramento degli organismi rappresentativi a causa dei poteri speciali del SuperCommissario: tutto questo si può e si deve ancora fermare.
E’ proprio questo che ci insegna la lotta NoCanal, contro la devastante Via d’Acqua che avrebbe dovuto attraversare il polmone verde di Milano, i quattro parchi dell’ovest cittadino: opera bloccata e messa seriamente in discussione solo dalla mobilitazione dei cittadini e degli attivisti NoExpo, che per oltre un anno e con ogni clima, dalle primissime ore del mattino hanno impedito ai lavori di iniziare e proseguire. Proprio i NoCanal hanno rappresentato la forma di un’opposizione sociale capace di inceppare gli ingranaggi della macchina Expo. Non a caso nel corteo di sabato 11 particolare attenzione è stata dedicata alla battaglia contro la Via d’Acqua (presente uno spezzone NoCanal) e l’assemblea mattutina di domenica 12 si è svolta al quartiere Gallaratese, uno dei luoghi simbolo della protesta.
Ma è questo che ci insegnano anche i compagni del Pacì Paciana di Bergamo e gli attivisti del Comitato di Zingonia nella bergamasca, che da anni portano avanti una battaglia dentro il quartiere-città voluto per raccogliere la manodopera negli scorsi decenni ed ora a rischio distruzione a causa del reticolo autostradale progettato (e per fortuna solo in parte realizzato) per Expo.
E’ infine questo il senso delle campagne di rifiuto del lavoro non pagato, spacciato nella comunicazione di Expo come opportunità, che hanno già messo a segno un primo risultato nel radicale ridimensionamento da parte di expo spa del numero di “volontari” necessari all’evento, ridotti ad un terzo delle previsioni iniziali.
La manifestazione di sabato ha messo in evidenza due questioni da cui ripartire: la prima è la capacità di mobilitazione unitaria da parte delle realtà coinvolte nelle lotte di questi anni, la seconda è la necessità di raggiungere una cerchia molto più ampia di persone, toccate dalle nocività di Expo ma ancora lontane da una mobilitazione reale.
E’ infatti necessario affiancare, all’incessante lavoro di denuncia e svelamento dei dispositivi di Expo, una riaffermazione del concetto di Diritto alla Città , mettendo in campo:
*pratiche capaci di rappresentare un’altra idea del territorio attraverso la riappropriazione degli spazi che l’economia dell’evento destina all’abbandono e alla speculazione finanziaria;
*un’altra idea di lavoro, sul terreno dell’autoproduzione, che possa rappresentare una scelta praticabile e per cui valga la pena mobilitarsi, rifiutando la cooptazione della macchina-Expo.
Stiamo parlando di tutti quei soggetti che oggi rassegnati al doversi piegare al ruolo ed alle condizioni esistenziali che il mega-evento attribuisce loro.
Se infatti l’incapacità manifesta e l’atteggiamento predatorio dei responsabili del mega-evento hanno da tempo allontanato l’opinione pubblica da ogni entusiasmo, le mille sirene di expo sembrano comunque riuscire a far dimenticare gli scempi fatti in suo nome sul territorio o a creare una qualche aspettativa in coloro che sono chiamati a lavorare gratis in cambio di una promessa di visibilità o, infine, di coinvolgere comunque quel tessuto associativo/cooperativo, che pur essendo critico, vede in expo un’opportunità economica per sopravvivere il prossimo anno, cercando di nascondere la contraddizione tra il claim “Nutrire il pianeta” e la reale devastazione e coercizione di milioni di vite che diventano prodotto economico da vendere, imbellettato dal mantra, ormai privo di significato, del made in Italy.
Permane una disposizione ad accettare come inevitabile il portato di Expo, di cui tanto vale prendere quel poco di buono che c’è. Così questo aspetto diventa rilevante nella pretesa valorizzazione della formazione scolastica e universitaria tramite il volontariato o i contratti di somministrazione per gli studenti, enorme bacino di manodopera a costo zero.
Molte realtà poi, che si definiscono da sé come progressiste, altermondiste, o figlie del riformismo ecologico e alimentare, dopo aver mostrato un approccio “critico” verso Expo, hanno accettato di parteciparvi “in modo costruttivo”, per proseguire nella ricerca di contatti tra le istituzioni e i soggetti di mercato presenti, con lo scopo di raggranellare finanziamenti diretti o indiretti per i propri progetti: Slow Food, Arci, Legambiente, Manitese, WWF, tra i tanti, e molti, troppi Distretti di Economia Solidale (tutti presenti in Cascina Triulza come “EXPO dei popoli”). Tolti i casi particolari di Eataly e COOP Italia, i due monopolisti interni al sito Expo e tra i soggetti economici più potenti in Italia nel campo agroalimentare, che si presentano come il volto buono e giusto dello sfruttamento lavorativo e di ogni esistenza, umana e animale, negli altri casi ci si è illusi di poter portare contenuti progressisti e di giustizia alimentare dentro un evento di segno opposto. In questo modo si è solo contribuito ad una legittimazione su più ampia scala di Expo – e dei processi e delle dinamiche che lo caratterizzano – che si potrebbe concretizzare nella ricerca di volontari tra chi già lo fa per queste singole sigle no-profit, sovvertendo il significato stesso di volontariato.
E’ arrivato il momento di rompere definitivamente questa zona grigia e questa ambiguità di fondo: o ci si oppone al modello-Expo, oppure si è complici dello sfruttamento del lavoro, di quell’ipoteca sul futuro che è il debito, della gentrificazione dei quartieri, della devastazione ambientale, dello sfruttamento degli animali, della privatizzazione della mobilità, della disuguaglianza alimentare.
Al tempo stesso tuttavia, come già detto, riteniamo necessario che il vasto reticolo dell’opposizione sociale e politica ad Expo riesca a costruire e rappresentare un’alternativa valida: troppo spesso infatti più che di “tradimento”, si tratta di ingenuità, poca informazione, o mancanza di altre opzioni praticabili e realistiche.
La nostra sifda è rompere l’ambiguità non solo con la denuncia, ma anche con una progettualità e delle proposte forti, radicate, reali.
Questa la posta in gioco, questa la scelta da fare.Quella contro Expo è una battaglia che riguarda non solo Milano, non solo l’Italia, ma l’Europa intera. Il sistema Expo è di fatto uno degli strumenti di cui si serve la Troika per consolidare anche a livello locale quella logica di accumulazione del capitale a beneficio di pochi circuiti definiti soffocando ogni possibilità di redistribuzione delle ricchezze. La sfida parte quindi dal locale, ma è globale Chiamateci pure massimalisti, ma troppo spesso la sospensione del giudizio e l’impossibilità di scegliere altre strade sono stati solo delle scuse per non prendere posizione o lasciare dei vuoti, riempiti dai peggiori orrori.
SE EXPO2015 E’ IL LABORATORIO, L’ATTITUDINE NOEXPO E’ IL NOSTRO MODELLO ANTAGONISTA
Durante l’assemblea pubblica, tenutasi nel Gallaratese, e l’incontro su sovranità alimentare e sovranità sociale, svolta nella fabbrica autogestita Ri-Maflow di Trezzano sul Naviglio, il dialogo nato tra le persone presenti ha saputo individuare i processi principali che si nascondono dietro lo spettacolo del mega-evento e a cui opponiamo il nostro modello alternativo e antagonista.
Se infatti l’Esposizione universale ha una durata temporale e fisica delimitata (6 mesi, nell’area di 1 Mln di mq tra Rho e Pero), i meccanismi messi in moto e le sue eredità continueranno anche in futuro, segnando il futuro del territorio. Allo stesso modo le assemblee hanno voluto ribadire che anche la lotta NoExpo non si pone una durata limitata, ristretta tra il periodo che ci separa dal Primo Maggio e il 31 ottobre 2015, quando Expo finirà: NoExpo si pone come percorso di lungo respiro, capace non solo di inceppare il mega-evento, ma anche di radicarsi come pratica di riprogettazione dal basso della città e del territorio.
Cosa si nasconde infatti dietro Expo2015?
• Il consolidamento di un’economia metropolitana fondata sugli eventi e sugli spettacoli, che prevede un’alta disoccupazione permanente e un lavoro stagionale, precario e sempre più spesso volontario. Gli accordi sindacali e lavorativi su Expo, superando i confini temporali e spaziali del mega-evento, ci raccontano di una atomizzazione radicale della forza-lavoro, sempre più privata, come degli strumenti legali per l’auto-organizzazione e la lotta sindacale: la precarietà è la vera scuola, che inizia a 16 anni per una durata, quella sì, indeterminata.
• Un modello di alimentazione e utilizzo delle risorse fortemente iniquo, asservito agli interessi dei monopoli e costruito sul territorio tramite un vasto reticolo di intermediari e distributori; l’agroindustria è uno dei principali business internazionali, fondata sulle braccia di lavoratori sfruttati e sottopagati, è il motore che spinge gli interessi europei e americani su Expo, il cui vero obiettivo appare sempre più il forzare la mano sugli Ogm e sulla liberalizzazione del settore agricolo e alimentare, nei paesi (in primis l’Italia) che ancora pongono “eccessivi” vincoli. Come nel settore dell’acqua in cui multinazionali e governi al loro servizio, come il nostro, spingono sempre più verso la liberalizzazione e la privatizzazione, laddove non c’è ancora. Il fatto che la piazzetta tematica dell’acqua nel padiglione Italia sia stata appaltata alla Nestlè, tra le maggiori multinazionali responsabili della mercificazione dell’acqua, la dice lunga sul messaggio che Expo vuol dare.
• una retorica verso gli animali-cibo che fa proprie le sensibilità e le parole d’ordine degli animalisti solo per creare consenso e marketing, nascondendo le vere torture e dominazioni che, invece, continueranno a perpetuare sui più deboli senza nessun cambiamento esistenziale;
• un governo del territorio che fa dello stato d’emergenza e d’eccezione la normalità (giustificata da una Grande crisi che ormai si rivela strutturale), che ignora la volontà popolare e il principio della trasparenza, esautora gli organismi elettivi, consegna la pianificazione urbana e territoriale al mercato: nuovi dispositivi di governo non solo legislativi, ma anche radicati nella città attraverso la spartizione legale e illegale dei diritti edificatori, che ridisegnano la geografia urbana (e l’intreccio di livelli che si porta dietro: mobilità, cultura, alimentazione, economia, formazione, lavoro).
La grande beffa è che tutto questo viene realizzato indebitando ulteriormente la collettività: gli oltre 10 miliardi di Expo e delle opere accessorie (in particolare il reticolo autostradale, realizzato per un terzo), pesante zavorra che purtroppo temiamo ci troveremo a dover subire per decenni quando la sbornia expottimista sarà finita e la città si ritroverà più povera, ingiusta, cementificata.
Come rete Attitudine NoExpo e come movimenti che hanno animato la due giorni dell’11 e 12 ottobre siamo consapevoli che è arrivato il momento di unire le forze e intensificare l’azione collettiva contro il modello Expo2015, ribadendo con decisione il nostro antagonismo: la sovranità alimentare e la sovranità sociale contro il modello dell’agrobusiness; l’autorganizzazione, il diritto al reddito e la centralità dei lavoratori contro la precarietà e lo sfruttamento del lavoro ed il
boicottaggio de lavoro volontario attraverso campagne di sensibilizzazione, inchieste e subvertising a partire da mondo della formazione; la difesa della Terra e il recupero del verde pubblico e dei terreni agricoli, rivalutati in chiave di utilità sociale e collettiva; la riorganizzazione di scuole e università liberate dall’asservimento al mercato e alle aziende; una mobilità pubblica per tutte e tutti; la priorità all’emergenza sociale della casa e l’assegnazione alle famiglie senza un tetto; la crescente sperimentazione di forme di socialità non assoggettate al mercato, inclusive e capaci di riconoscere la dignità dell’Altro in ogni suo desiderio o esistenza; l’acqua diritto umano e non merce.
Per ribadire tutto questo è stato condiviso un programma delle prossime iniziative, da svolgersi in parallelo alla costituzione di un laboratorio aperto e collettivo sul diritto alla città:
• 14 novembre: sciopero sociale
• Dicembre: nuova mobilitazione NoExpo
• 30 aprile – 3 maggio: meeting internazionale contro il modello-Expo
E’ tempo di dimostrare la percorribilità di un modello sociale, di sviluppo e di civiltà alternativo, antagonista, che abbia come principio di base l’uguaglianza.
11-12 ottobre 2014, le compagne e i compagni della Rete Attitudine NoExpo

FREE YOGA AL SOY MENDEL

Porta un tappetino e vieni a provare una pratica Yoga al Soy Mendel.

Dal 6 Novembre al 18 Dicembre tutti i Giovedì dalle 20:30 alle 22 
Lezioni di yoga gratuite al Soy Mendel con Marzia Sgro.

Durante questo primo ciclo di lezioni esploreremo insieme i principi dell'Hatha yoga con una pratica per riequilibrare mente e corpo.

Si consiglia di indossare abbigliamento comodo e portare una copertina per il rilassamento finale.
 
Per info : marzia.sgro@gmail.com o soymendel@gmail.com